CAMPIONATO CALCIO A 8 TORINO – Ieri sera al Sanremo un festival ricco di goal, solo squadre vittoriose: il Pick Up supera cinque a uno il Top Crin, quattro reti a due per i Blues sui Bizona mentre si chiude il sipario con l’FC Gnente trionfando quattro a uno sui Ready.
Il calcio a 8 (detto anche «calciotto») è una variante del gioco del calcio, praticata a livello amatoriale, di cui riprende – in linea di massima – le regole.
Indice
- 1Il regolamento
- 2Tattiche e modalità di gioco
- 3Note
- 4Voci correlate
- 5Collegamenti esterni
IL REGOLAMENTo
Di seguito, vengono riassunte le principali regole[2]:
- Il campo, dalla forma rettangolare, può avere lunghezza massima di 64 metri e larghezza di 40: sono consentite anche misure differenti, purché non superino di oltre il 10 % gli standard di riferimento. Il cerchio di centrocampo ha raggio di 6 metri, con il diametro del punto centrale di 20 cm.[2] Anche le altre misure variano leggermente rispetto al calcio a 11.[2]
- Ogni squadra schiera in campo 8 calciatori: il numero minimo per proseguire l’incontro è di 5 per squadra.[2]
- Le sostituzioni, illimitate, possono avvenire solamente con il pallone non in gioco.[2]
- Non esiste il fuorigioco.[2]
- Per quanto attiene a gol e falli, sono seguite le disposizioni del calcio a 11.[2]
- La gara si compone di 2 tempi, ciascuno dalla durata di 25′, con un intervallo massimo di 5′. In caso di parità, ove previsto, l’incontro prosegue con i rigori.[2]
Tattiche e modalità di gioco
Essendo composta da 8 elementi (1 portiere e 7 giocatori di movimento), una squadra chiaramente non può adottare schemi prettamente calcistici, sebbene l’equilibrio che si cerca di assumere è similare a quello calcistico, con difesa e centrocampo più nutriti dell’attacco. Generalmente, un modulo abbastanza accorto è il 3-3-1, con 3 difensori, 3 centrocampisti e una punta unica, supportata dai centrocampisti (che possono giocare larghi o stretti, così come i difensori, a seconda della tattica che si è scelta).
Una variante al 3-3-1 è il 2-4-1 (2 difensori centrali, centrocampo a rombo o in linea e una punta), utile quando la manovra si svolge prevalentemente nella metà campo avversaria. È sicuramente un modulo più spregiudicato (si rischia di subire troppo sulle fasce), tuttavia permette un maggior numero di soluzioni offensive a differenza del 3-3-1 che presuppone un gioco prevalentemente di contropiede.
L’evoluzione tattica ha portato un 3-1-2-1 (un centrale e due terzini in difesa, un mediano/incontrista davanti alla difesa e due ali veloci che servono la punta, lo schema consente veloci inserimenti da parte dei terzini e del mediano, con arretramento asincrono delle due ali; l’equilibrio tra fase difensiva ed offensiva è derivante dal movimento dei 2 laterali di difesa insieme al mediano-incontrista, questa tattica consente veloci ripartenze e compattezza difensiva già a centrocampo.